Nov
09

Nuovi accordi territoriali per gli affitti concordati

Gli accordi territoriali del Comune di Caserta sono stati rinnovati.

Di cosa parliamo?

Parliamo della base per poter applicare a Caserta la tipologia contrattuale cosiddetta “a canone concordato”.

Si tratta di contratti piuttosto vantaggiosi, in quanto il proprietario, scegliendoli, ha diritto a vedere applicata un’aliquota fiscale estremamente conveniente sui redditi da locazione.

In pratica, per poter avere uno sconto fiscale il legislatore chiede ai proprietari di immobili di applicare un canone che deve essere definito seguendo i criteri previsti dagli accordi.

Questi accordi dovrebbero essere redatti in modo tale da far risultare un canone di locazione più basso di quello di mercato.

Più basso perché compensato dalle agevolazioni fiscali riconosciute dalla legge. Semplificando al massimo, potremmo dire che i contratti a canone concordato sono l’evoluzione della legge sull’equo canone.

A Caserta attendavamo i nuovi accordi dal 1999. Quasi 17 anni di oblio, nonostante la normativa imponesse il rinnovo di tali accordi ogni due anni.

Abbiamo resistito fino ad oggi con il vecchio accordo, con i canoni in Lire, che doveva essere adeguato all’indice Istat, e che si riferiva ad una città ben diversa da come è adesso.

Il risultato era la scarsa convenienza ad applicare il canone concordato in appartamenti di piccole metrature ed in zone non centrali.

Ne avevamo già parlato in un nostro precedente articolo.

Il nuovo accordo, che vede gli stessi firmatari del 1999, ha aggiornato le zone e i canoni di locazione, avendo come punto di riferimento i dati dell’Osservatorio Immobiliare dell’Agenzia dell’Entrate.
Come gli accordi del 1999, anche i nuovi accordi indicano:

la divisione del territorio comunale in sei aree considerate omogenee;

i valori di riferimento in euro per metro quadrato;

come deve essere determinato il valore effettivo;

come calcolare la superficie utile.

Sono indicate, infine, delle fasce in cui gli immobili vanno fatti rientrare a seconda delle caratteristiche presenti (ad esempio, la presenza dell’ascensore, di aree verdi, di balconi, di più servizi, di garage) e i valori di oscillazione all’interno di ogni fascia.

La novità più rilevante (l’unica oserei dire) è l’aggiornamento dei valori economici. Finalmente non sarà più necessario convertire dalla lira all’euro e aggiornare secondo  l’indice Istat degli ultimi 17 anni.

Una criticità è tuttavia rimasta. Con il nuovo accordo tutti i valori sono stati rivisti al rialzo, con l’effetto di far risultare i canoni al di sopra di quelli richiesti dal mercato.  L’aspetto positivo è che adesso è diventata più ampia la base di immobili per i quali è possibile applicare il canone concordato.

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