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La proposta di locazione spiegata a tutti

L’avete visto e vi piace.

È l’immobile adatto a voi. Ma adesso cosa dovete fare? Vi hanno parlato della “proposta di locazione“, ma non sapete cosa sia.

La proposta di  locazione è lo strumento fondamentale per iniziare una trattativa, quando si vuole prendere in locazione un immobile. È uno strumento tecnico, e per questo motivo parla in modo tecnico. È necessario quindi trovare dei modi semplici per spiegare di cosa si tratti nella pratica. Non è semplice, ma fondamentale.  Anche perché è fondamentale un poco di educazione e di consapevolezza su questi temi. Con maggiori informazioni, infatti, si potrebbero prevenire incomprensioni e sarebbe più semplice affrontare serenamente le trattative.

Piccolo glossario della proposta di locazione o come si direbbe oggi: proposta di locazione for dummies.
  1. La proposta irrevocabile di locazione. Parliamo di un documento, attraverso il quale una persona si impegna a prendere in locazione un immobile a delle condizioni che saranno in esso indicate. Il proprietario dovrà decidere se accettare o meno queste condizioni. Questo documento, produce effetti solo quando tutte le parti hanno accettato quanto indicato in esso.
    Perché si dice “irrevocabile”? Perché quando si sottoscrive una proposta, si fissano delle date fino a cui, se il proprietario dell’immobile non accetta le condizioni indicate, il proponente non può ritirarsi.
  2. Il proponente. La persona che sottoscrive una proposta di locazione, in quanto interessata a prendere in locazione un immobile.
  3. Accettazione. È il momento in cui il proprietario dell’immobile accetta tutto quanto indicato nella proposta, firmando, nell’apposito spazio.
  4. Conclusione dell’affare. È il momento in cui la volontà del proprietario dell’immobile di accettare le condizioni della proposta, diventa chiara ed evidente attraverso la firma della proposta, e viene comunicata al proponente.
  5. Caparra confirmatoria. La caparra è il versamento di una somma di denaro a conferma dell’impegno preso. Viene detta confirmatoria, in quanto se il proponente cambia idea e si ritira, l’altra parte (il proprietario dell’immobile quindi) ha diritto a trattenere la somma. Se a cambiare idea, invece, è il proprietario, dopo l’accettazione, deve dare al proponente il doppio di quanto versato.
  6. Il deposito cauzionale, comunemente detto “mensilità anticipate”. In un punto della proposta, normalmente si devono indicare le garanzie offerte dal proponente al locatore al momento dell’eventuale firma del contratto. Si parla quindi prevalentemente del deposito cauzionale che è una somma di denaro che viene data al proprietario dell’immobile come garanzia del fatto che questo verrà restituito senza danni. Questa somma nella prassi equivale a due mensilità di canone di locazione e da qui l’equivoco sui “mesi anticipati”. Definirli in questo modo confonde, portando a credere che si tratti di canoni di locazione pagati prima e che possano quindi essere scontati alla fine. La legge, però, dice esattamente il contrario: questi soldi sono una forma di garanzia per il proprietario e tale deve rimanere fino alla fine del contratto.
  7. Stipula. È il momento della firma del contratto di locazione.
  8. Decorrenza. È la data in cui il contratto ha inizio (quindi da quando si verificano i suoi effetti).
  9. Clausola penale. Attraverso la clausola penale, il proponente si impegna a pagare una somma all’agente immobiliare in caso si volesse ritirare dalla trattativa prima che il proprietario ne venga a conoscenza.
  10. Provvigione. È il compenso dell’agente immobiliare.

Ci sono altri aspetti della proposta di locazione che non vi sono chiari? Chiedeteceli direttamente sul sito, cliccando dove è scritto “Dubbi? Domande?”