Il comodato d'uso e le tasse. Chi paga?
Mar
16

Comodato d’uso e tasse. Chi paga?

Abbiamo iniziato a parlare di comodato d’uso perché nell’arco di pochi giorni abbiamo ricevuto richieste di spiegazioni in merito da parte di nostri clienti.
Abbiamo anche capito che spesso di questo contratto si fa un uso distorto, perché sembra semplice, senza vicoli, senza troppe imposizioni fiscali. E lo si fa derogando all’unico requisito essenziale del comodato e cioè la gratuità.

Affinché il comodato non abbia più segreti, oltre alle informazioni già precedentemente date, pensiamo possa essere utile rispondere a qualche altra domanda .

Il contratto di comodato d’uso e le tasse

Il proprietario di un immobile concesso in comodato d’uso, paga l’IMU?

La Legge di stabilità 2016 ha stabilito la riduzione del 50% della base imponibile dell’IMU, per gli immobili concessi in comodato d’uso gratuito ai parenti in linea retta entro il primo grado. Parliamo quindi di genitori e figli. Gli ulteriori requisiti per poter ottenere questo vantaggio fiscale sono:
– l’abitazione data in comodato deve essere utilizzata come abitazione principale da parte del comodatario;
– la registrazione del contratto;
– il comodante deve possedere un solo immobile in Italia, o non più di due immobili, entrambi nello stesso comune, di cui uno sia adibito a propria prima casa;
– il comodante deve risiedere nello stesso Comune in cui è situato l’immobile dato in comodato.
Queste condizioni devono verificarsi tutte contemporaneamente per vedere riconosciuta l’agevolazione.
Lo stesso discorso vale per la TASI che ha la stessa base imponibile dell’IMU.

L’immobile concesso in comodato, può essere dato in locazione a terzi?

Sì, purché nel contratto venga “permesso” al comodatario di locare l’immobile.

Chi deve dichiarare il reddito da locazione in questo caso?

Con il contratto di comodato, si trasferisce un diritto di godimento e non un diritto reale, per cui, dal punto di vista fiscale, la titolarità del reddito che proviene da quell’immobile, resta in capo al proprietario comodante.

Si potrà optare per la cedolare secca in questo caso?

Sì.

Se l’immobile concesso in comodato d’uso viene locato per finalità turistiche, come viene tassato il reddito derivante da questa attività?

Il D.L. 50/2017 (la manovra correttiva alla Legge di stabilità del 2016), ha previsto la possibilità di applicazione della cedolare secca ai redditi derivanti da locazioni turistiche, specificando che sono inclusi anche i redditi del comodatario che abbia locato il bene per finalità turistiche.
In questi casi, quindi, spetta al comodatario dichiarare il reddito ricavato dall’immobile concesso in comodato e affittato a turisti, e potrà applicare la cedolare secca con aliquota al 21%.

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