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IL prezzo è determinante per la vendita

La Legge di Stabilità per il 2016 (Legge 28 dicembre 2015 n. 208) ha introdotto alcune norme che interessano i proprietari di immobili. e che  vanno a toccare alcuni aspetti fiscali della locazione che si spera possano favorire quella che noi definiamo “la riapertura della case chiuse

IMU

Per quanto riguarda l’IMU, la Legge di stabilità riduce del 50% la base imponibile per calcolarla, nel caso di immobili concessi in comodato d’uso a figli o genitori, purché il contratto sia regolarmente registrato e il comodante possieda un solo immobile nel territorio italiano e risieda nel medesimo Comune dell’immobile oggetto del comodato.

È previsto uno sconto del 25% sull’ IMU e sulla TASI (se dovuta) per gli immobili che vengono concessi in locazione con un contratto a canone concordato (ricordiamo che a Caserta l’aliquota dell’IMU è al 8,10‰).

È  abolita sui terreni agricoli e “imbullonati” cioè i macchinari utilizzati dalle aziende per le attività produttive che sono ancorati al suolo.

TASI

La novità della Legge di stabilità del 2016 riguarda l’abolizione della TASI su tutte le prime case, ad eccezione di quelle accatastate come A/1, A/8, A/9 e cioè, abitazioni di tipo signorile, ville, castelli e palazzi di pregio artistico e storico.

Il funzionamento della cedolare secca non è ancora molto chiaro per i proprietari di case in affitto. In molti non hanno chiaro in quali casi hanno diritto ad applicare lo sconto fiscale con l’aliquota del 10%.

Chi è interessato da questo provvedimento?

1. Nel caso di contratti a canone concordato 3+2.
Lo sconto fiscale vale solo per locatori che abbiano stipulato contratti a canone concordato nei comuni ad alta tensione abitativa e che rispettino gli accordi territoriali.

2. Nel caso di contratti già stipulati a canone concordato con cedolare secca.
In questo caso, il vantaggio è automatico. Il proprietario non dovrà fare nulla, sarà il commercialista ad indicare la scelta dell’opzione e le specifiche del contratto con la dichiarazione dei redditi.

3. Nel caso di contratti a canone concordato stipulati senza l’opzione della cedolare secca.
Entro il termine del pagamento dell’imposta di registro annuale, il proprietario può decidere di optare per la cedolare secca, rispettando la procedura prevista dalla legge. E cioè:
– inviare una lettera raccomandata all’inquilino,
– presentare la scelta dell’opzione all’Agenzia dell’Entrate, rientrando così nel caso precedente (sarà il commercialista ad indicare scelta dell’opzione e tipologia di contratto nella dichiarazione dei redditi)

4. Nel caso di contratti liberi, l’aliquota della cedolare secca resta al 21% e non è possibile avvantaggiarsi dell’ulteriore sconto fiscale.
Qualora, dopo aver fatto gli opportuni calcoli, con l’assistenza di un esperto, il locatore volesse optare per la cedolare secca, dovrebbe prima risolvere anticipatamente il contratto 4+4, per stipularne uno nuovo a canone concordato. Anche in questo caso vanno rispettate le procedure previste dalla legge già descritte.

Quello che c'è da sapere sul contratto foresteria

Il contratto ad uso foresteria è uno dei contratti che maggiormente crea confusione nella  mente di chi vuole affittare la propria casa o necessita di una casa da affittare.

Forse perché con tale nome si intendevano i locali adibiti ad alloggio di forestieri di passaggio, soprattutto in prossimità di luoghi di pellegrinaggio. Forse perché, erroneamente, si tende a confondere una tipologia di immobile con una forma contrattuale.

Il contratto “uso foresteria”, non ha nulla a che vedere con il contratto “transitorio”, ed è una tipologia di contratto cosiddetta completamente libera.

Cosa vuol dire? Che il legislatore prevede che la libertà negoziale delle parti vada a toccare alcuni aspetti che, invece, in altri contratti, sono per così dire blindati.

Analizziamolo nel dettaglio.

Chi può stipularlo?
Il conduttore di un contratto uso foresteria può essere solo una società di capitali (S.p.A., S.r.l., S.a.p.a e S.r.l.s.*) che lo utilizzi per l’uso turnario dei suoi dipendenti.

Quanto dura?
Questo contratto è completamente libero. La sua durata infatti, può essere stabilita dalle parti in quanto la legge non impone una durata minima né massima.

È possibile rinnovarlo?
Le parti sono libere di scegliere se rinnovare o meno il contratto uso foresteria.

Quale canone deve essere applicato?
 Quello liberamente stabilito dalle parti.

Quali imposte si pagano per registrarlo?
L’imposta di registro (pari al 2% del canone annuo di locazione) e le marche da bollo in misura prevista dalla legge.

Per un proprietario che sceglie un contratto uso foresteria è possibile optare per la cedolare secca?
No, in quanto l’opzione della cedolare secca è esercitabile solo in caso di contratti fra persone fisiche.

Quindi, se proprietario o inquilino manifestano esigenze transitorie, non è detto che il contratto che stiamo analizzando sia quello adatto.

Se avete altri dubbi, o desiderate maggiori informazioni, scrivete a info@homingimmobiliare.it

*Società per azioni, Società a responsabilità limitata, Società a responsabilità limitata semplificata, Società in accomandita per azioni.

La cedolare secca sui redditi da locazione è stata una novità difficilmente capita.

Al suo ingresso sulla scena italiana, è stata considerata più una misura per far emergere l’evasione fiscale, che una misura per incentivare il mercato immobiliare.

Passati un paio di anni, il meccanismo è stato compreso meglio e anche dal punto di vista legislativo si è puntato sulla cedolare secca per rilanciare il settore immobiliare.

A fronte di canoni di locazione che tendono ad abbassarsi, occorre fare in modo che i proprietari di immobili considerino conveniente affittare, incentivandoli dal punto di vista della tassazione e della fiscalità.

Per questo motivo già nel corso del 2013 le aliquote della cedolare secca sono state abbassate dal 19% al 15%. Tuttavia occorre fare attenzione, in quanto non tutti possono godere di questo abbassamento di aliquota. L’aliquota al 15% può essere sfruttata solo da coloro i quali decidono di optare per i contratti a canone concordato.

Oggi vogliamo soffermarci su un altro aspetto.

Attualmente l’aliquota della cedolare secca per chi opta per i contratti a canone concordato è scesa al 10%.

Perché è una priorità aggiornare gli accordi territoriali?
1. Consentirebbe a tutti i cittadini proprietari di usufruire di questa forma di tassazione, che porta ad un risparmio fiscale, a prescindere dal luogo in cui si trova il proprio immobile, e anche per i contratti già in essere.

2. Convincerebbe molti proprietari riluttanti a dare in affitto le proprie seconde o terze case.

3. Permetterebbe un effetto calmierante del mercato. Mentre in precedenza l’effetto calmierante era necessario, visto il crescere dei canoni, adesso tale effetto serve a mantenere equilibrati i canoni, senza ribassi eccessivi, dando comunque vantaggi agli inquilini.

4. Consentirebbe anche agli inquilini di avere un piccolo risparmio. Parliamo delle imposte di registro annuali, dei bolli, e della possibilità che il canone non sia adeguato annualmente secondo l’indice ISTAT.

5. Consentirebbe una maggiore diffusione delle tipologie contrattuali diverse dal contratto libero.
Il nostro consiglio, per tutti i locatori, è di verificare la possibilità di applicare con convenienza il canone concordato, anche modificando la forma contrattuale ove possibile.

Per interpretare gli accordi territoriali esistenti, ed essere aiutati nei calcoli, contattateci inviando una mail a info@homingimmobiliare.it