Feb
08

Come sopravvivere all’assemblea di condominio – prima parte

L’assemblea di condominio è il luogo in cui la maggior parte di noi riesce a dare il peggio di sé.

È inutile negarlo. L’avviso di una imminente riunione di condominio scatena in ognuno di noi una serie di istinti primordiali. Perché si sa, si parlerà di spese, si dovranno prendere decisioni e bisognerà trovare un accordo anche con il condomino che proprio non ci va a genio.

A questo punto, dato che la partecipazione all’assemblea è un nostro diritto/dovere, dato che si discute delle regole del vivere in comune, tanto vale preparasi tecnicamente, spiritualmente e psicologicamente all’evento.

Manuale di sopravvivenza alla riunione di condominio

In primo luogo, occorre conoscere le regole del gioco, per cui, è bene ripetere alcune nozioni fondamentali.

  1. Convocazione. L’assemblea condominiale va convocata almeno 5 giorni prima della data scelta. Deve essere fatta in forma scritta, deve contenere data, orario e ordine del giorno. Deve essere consegnato a mezzo posta raccomandata, posta elettronica certificata, fax o a mano. È necessaria l’indicazione anche di una seconda convocazione in una data necessariamente diversa dalla prima.
  2. Ordinaria o straordinaria. L’assemblea dei condomini deve essere convocata almeno una volta all’anno per l’approvazione dei conti della gestione, dei preventivi di spesa e del consuntivo dell’anno precedente. Si parla di riunione straordinaria ogni qual volta venga convocata per decidere su questioni particolari.
  3. Quorum. È il numero di partecipanti necessario affinché la costituzione dell’assemblea sia valida (quorum costitutivo) o il numero di votanti necessario affinché la votazione sia valida (quorum deliberativo). Per essere validamente costituita, l’assemblea deve avere, in prima convocazione, almeno la maggioranza dei partecipanti che rappresenti i due terzi del valore dell’edificio (espresso in millesimi); in seconda convocazione, invece, almeno un terzo dei partecipanti al condominio che rappresentino almeno un terzo del valore dell’edificio.
  4. Partecipanti. Sono tenuti a partecipare i proprietari delle unità immobiliari, gli usufruttuari, gli inquilini laddove abbiano il diritto (dipende dal tipo di assemblea indetta).
  5. Delega. Se si è impossibilitati a partecipare, è possibile delegare ad altri condomini o altre persone. La delega per essere valida, deve essere rilasciata per iscritto.
  6. Deliberazioni. Con le deliberazioni si forma la volontà del condominio. In via generale, sono valide le delibere approvate dalla maggioranza dei votanti che rappresentino almeno metà del valore dell’edificio, in prima convocazione. È importante sapere che qualsiasi delibera si considera legittima (e produce quindi effetti), finché non venga dichiarata illegittima da un giudice.
  7. Verbale. La legge stabilisce che di ogni assemblea venga redatto un verbale che l’amministratore trascrive in un apposito registro.

Queste sono solo alcune informazioni di base relative al funzionamento dell’assemblea condominiale, tuttavia sono argomenti importanti da conoscere.
Altrettanto importante, però, è provare a capire quale comportamento tenere, per superare i conflitti e per raggiungere gli obiettivi desiderati.

E di questo parleremo nella seconda parte del nostro manuale!