Category: Mondo Immobiliare (91)

Parliamoci chiaro: da sempre si è pensato che il lavoro di agente immobiliare fosse sostituibile con il sensale, il portiere, l’amico dell’amico, il famosissimo “cugino” che sa fare tutto e praticamente gratis.
C’è una enorme semplificazione rispetto a quello che è il lavoro dell’agente immobiliare, tanto da far ritenere ai più che siamo semplici “apriporta*.
In fondo, diciamo la verità, la colpa è anche dei componenti la categoria.

Spesso mi chiedo cosa sia capitato ad un’intera categoria per trasformarsi nel nemico pubblico numero uno di chi vuole vendere o affittare il proprio immobile. Quanta improvvisazione, malafede, incompetenza, ci devono essere state per far sì che per chiunque il lavoro di agente immobiliare sia così poco percepito?

Ovviamente non lo so.

Perché sto parlando di questo? Perché da un po’ di giorni sto riflettendo sul significato e sulla valenza pratica della “disintermediazione”. Su come viene percepita dai nostri potenziali clienti e perché.

Il punto di partenza del ragionamento è stato il lancio di alcuni siti per la compravendita immobiliare che fanno della riduzione al ricorso di intermediari, il loro cavallo di battaglia. Sostanzialmente dicono: non ti servire di un mediatore, ma metti il tuo immobile nella nostra vetrina e con la pubblicità e il posizionamento dei motori di ricerca che noi facciamo per il nostro sito, il tuo immobile avrà la massima visibilità. Il costo? Il proprietario non ha alcun costo, a meno che non voglia il loro cartello “vendesi” che inserisce il qr code.
Quello su cui sono davvero perplessa, è il modo grossolano in cui viene liquidata la pratica “vendo casa” o “affitto casa”. Si dimentica di spiegare alle persone i meccanismi propri della pubblicità/visibilità in internet, oltre che della definizione del prezzo di un bene.

Il mito delle visualizzazioni
Chiunque mastichi un po’ di web marketing, sa che quello che vale non è il numero assoluto delle visualizzazioni di un contenuto  pubblicato, ma anche da chi provengono quelle visualizzazioni. Non servono “da 20 a 20.000 visualizzazioni in pochi secondi” se non sono targettizzate. E aggiungiamo che non ha senso far vedere solo un post su un social network, se il tuo obiettivo è far arrivare clienti al tuo sito, farti contattare, farti conoscere e vendere.

Questione di prezzo
Come abbiamo provato a descrivere in un precedente articolo di questo blog (Prezzo: è determinante per la vendita?) la determinazione di un giusto prezzo di mercato è il passo fondamentale da svolgere se si vuole vendere (o affittare) un immobile.

Lasciate un privato a determinare il prezzo (non il valore, attenzione) del proprio immobile e vedrete delle sopravvalutazioni anche del  20% o del 30%.

Questo comporta in sequenza: giacenza dell’immobile sul mercato, decisione di abbassare il prezzo, tentativo da parte degli interessati di formulare offerte ad una cifra ancora più bassa, facendo leva proprio sul tempo di giacenza.

Evidentemente, se la percezione dell’utilità dell’ agente immobiliare è ancora così bassa, ci sarà un perché e su questo dovremmo interrogarci.
Io invece continuo a chiedermi perché, quando qualcosa è GRATIS, non si pensa mai a come sarà il servizio offerto rispetto agli obiettivi che ci si pone.

 

*ricordo la querelle sorta fra l’Amministratore Delegato del portale di annunci immobiliare.it  Carlo Giordano e le associazioni di categoria degli agenti immobiliari.

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Attraverso il nostro lavoro, ci siamo resi conto che Caserta nasconde tante realtà interessanti che cercano di emergere.

Ci siamo imbattuti in Miriam Mungo e Alessandro Pascariello, i fondatori dello studio di architettura reLife, specializzato in bioarchitettura, riciclo e design sostenibile.

Miriam è architetto e Alessandro è geometra, entrambi sono Casertani, classe 1984.

Si conoscono dai tempi delle scuole medie. Si sono nuovamente incontrati dopo aver terminato gli studi e dopo aver avuto le prime esperienze professionali che li hanno portati a definire la propria identità, il proprio stile. Ma soprattutto, rincontrandosi hanno definito un sogno comune, e hanno deciso di mettersi in gioco.

Qui in provincia, dove a volte sembra che tutto resti fermo e, invece, si muove.

Iniziamo dalle domande semplici: cos’è reLife?
reLife è l’unione di due persone accumunate dall’amore per la costruzione di oggetti, per la manualità attraverso l’uso di materiali a volte inconsueti. Ma soprattutto per la creatività che porta a trasformare un oggetto in qualcosa di totalmente nuovo.
Ci occupiamo di architettura a 360°. Dal singolo pezzo di design, come una lampada o un tavolino, alla progettazione di un intero spazio, dalla ristrutturazione alla costruzione ex novo.

Il nostro studio crede molto non solo nel riciclo creativo, ma anche nell’utilizzo e nell’uso di materiali e tecnologie ecosostenibili integrate a una nuova edificazione e a un nuovo modo di vivere.

Quando è nato?
reLife è nato per pura casualità, sotto il segno dei desideri di due vecchi amici che, si sono scoperti complici dello stesso sogno.

Entrambi spinti dalla voglia di costruire qualcosa che li ispirasse e che non riuscivano a trovare in altri luoghi di lavoro.

Dall’idea alla creazione è passato poco tempo.

A settembre 2015 il suo concepimento, a febbraio 2016 l’inaugurazione. Il nostro studio rispecchia chiaramente i nostri principi ed è totalmente eseguito da noi.

Dov’è il vostro studio?
Il nostro studio si trova sul corso principale di Caserta, a Corso Trieste 19, in uno dei palazzi più antichi della città, dove si dice abbia passato i suoi ultimi giorni Luigi Vanvitelli.

Quali materiali usate e/o preferite per i vostri lavori?
Amiamo molto lavorare con il legno, ma ogni materiale è per noi fonte di ispirazione. Ferro, ceramica, pietra o semplice juta, purché sia sostenibile per l’ambiente.

relife_design_sostenibile

Lavorate solo su pezzi che scegliete voi, per poi venderli o lavorate anche su commissione?
Lavoriamo in entrambe le circostanze, ovviamente valutando l’oggetto da rimodernare nel caso della commissione.

Parliamo di aspetti pratici: quanto costa dare nuova vita ad un vecchio mobile o ad un vecchio oggetto?
Il costo segue i gusti e le esigenze del committente e dell’oggetto che ci viene sottoposto. Si parte da un minimo di 20/30 euro.

relife_design_sostenibile

Come reagisce il mercato?
Quello estero è già proiettato verso questo innovativo gusto. Si pensi ai locali tedeschi, ai giardini norvegesi, agli appartamenti francesi e così via.

L’Italia, purtroppo, non è ancora totalmente aperta a questa novità.

Noi, tuttavia, crediamo molto nel desiderio giovanile di seguire questo nuovo stile di vita 

Quali sono i benefici del riutilizzo?
Molteplici: il rispetto delle norme ecosostenibili, il legame con le proprie radici, il vantaggio di avere uno stile e dei pezzi unici.   

Quali sono i vostri clienti migliori?
Quelli aperti alle nuove idee.

Avete un consiglio da dare a chi si trova ad avere molti mobili “vecchi”?
“Vecchio” non vuol dire necessariamente “da buttare” e ogni oggetto può nascondere un proprio carattere.
Noi siamo pronti a scoprirlo.

Se volete vedere qualche loro lavoro, potete seguire la loro pagina Facebook ReLife e il loro account di Instagram relife.design

Per sapere come sfruttare la creatività di ReLife per allestire i vostri appartamenti in vendita o in affitto, mandate una mail a info@homingimmobiliare.it

 

Il property finder è ancora una figura nel settore immobiliare nata negli Stati Uniti.
Cercatore di case”, “cacciatore di case”, ma non solo. Potremmo dire, in modo più completo “cercatore di immobili”.

Ma chi è il “property finder”?

Il property finder è un professionista nel settore immobiliare che cerca immobili su committenza.

Il cercatore di immobili è un agente immobiliare che opera in modo diverso dal solito: non propone al cliente solo immobili già presenti nel suo “portafoglio”, ma cerca l’immobile adatto alle esigenze descritte dal cliente stesso.

Per ottenere il risultato, è necessario che il professionista abbia il quadro completo del mercato immobiliare al momento della ricerca. Per farlo si avvale di tutta la sua rete di contatti e mette a frutto la sua conoscenza del territorio, scegliendo e selezionando le soluzioni che meglio rispecchiano le esigenze del cliente.

Il tratto distintivo rispetto ad un normale mediatore è che il property finder lavora curando solo l’intesse del proprio cliente. Per questo motivo, lo accompagna per tutta la durata della trattativa, prendendone le parti.

Quali sono i vantaggi per chi si avvale del property finder?

Risparmio di tempo.

  1. Chi si rivolge ad uno specialista della ricerca su committenza, utilizzerà il suo tempo solo per visionare gli immobili precedentemente selezionati dal professionista.
  2. Il property finder gestisce poche ricerche alla volta. Questo significa focalizzazione e maggiore opportunità di raggiungere l’obiettivo in tempi brevi.
  3. Il property finder mette in campo la sua intera rete di conoscenze, e lavora sempre solo su un territorio limitato, perché è fondamentale padroneggiare il mercato di riferimento.

Avere un consulente specializzato a propria disposizione.

  1. Il property finder ricerca immobili su committenza. Ha un unico cliente: il committente. Non opera super partes come il Codice civile prevede per il mediatore (l’agente immobiliare è un mediatore).
  2. Il cliente non deve occuparsi della richiesta della documentazione, verifica delle caratteristiche dell’immobile, perché è il consulente che lo farà al posto suo.
È comune pensare che il cliente tipo del property finder sia di fascia alta, alla ricerca di immobili di lusso o prestigio.
Ma non è così.

Il cliente tipo, ha poco tempo da dedicare alla ricerca, risiede fuori sede, ha le idee chiare su cosa stia cercando. Per questo vuole restringere l’attenzione solo su un numero limitato di immobili che abbiano tutti i requisiti scelti.

Il costo di questo servizio in genere prevede un cosiddetto costo di ingaggio e/o la normale provvigione dell’agenzia immobiliare.

In più, c’è tutto il valore che ogni cliente può dare al proprio tempo.

Vuoi conoscere la nostra attività di property finder? Lascia un messaggio sul nostro sito o contattaci alla nostra mail info@homingimmobiliare.it

Settembre è il periodo degli studenti, di iscrizioni all’università, di test di ammissione, di matricole, di nuovi amicizie che si formano, di appartamenti da cercare, di traslochi, di saluti alla propria città natale e di nuove avventure.

È l’inizio dell’anno accademico, e nell’attesa di avere i risultati dei test delle facoltà a numero chiuso, gli studenti iniziano a cercare gli alloggi nelle città di destinazione.

È passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che ho cercato una stanza in affitto. La città era Roma e posso dire di aver visto davvero di tutto: gli alloggi nei convitti, camere separate da tendoni, stanze senza finestre, bagni senza lavandini, camere senza letti.

I tempi sono  cambiati e fortunatamente quei vecchi mobili che trovavo nelle case sono stati quasi tutti mangiati dalle tarme. Ikea ha reso la vita dei proprietari di immobili più semplice e quella degli studenti più gradevole.

Da agente immobiliare ed home stager, sento l’urgenza di dare qualche consiglio ai proprietari che stanno optando di dare in locazione la loro casa a studenti.

1. Non vi riducete all’ultimo minuto. Gli studenti cercano casa a partire da luglio e per il mese di luglio le case devono essere pronte per essere fotografate e viste.

2. Non vi affannate a mettere nell’appartamento da affittare tutto, ma proprio tutto quello che vi avanza in casa. Anche per gli appartamenti degli studenti vale la regola che serve solo l’essenziale (per le camere, letto, comodino, armadio capiente e scrivania)

3. Le pareti sono più belle se bianche. Eliminate carta da parati di ogni genere. Oltre ad essere più moderna, la casa risulterà più pulita e facile da pulire fra un anno accademico e l’altro.

4. Le pareti bianche sono più belle vuote, se i quadri che volete appendere arrivano direttamente dal XIX secolo. Gli studenti fuori sede amano anche personalizzare le case in cui vivono.

5. Vecchio e vintage non sono la stessa cosa.

6. Anche il bagno e la cucina sono stanze, non dimenticatele. Nella maggior parte dei casi, bastano pochi oggetti nuovi (e di poco costo) per farle sembrare completamente nuove.

7. Sì alle tende solo se sono leggere e fanno passare la luce.

Infine, non sottovalutate mai l’aiuto che, anche in questo campo degli affitti, può darvi un agente immobiliare specializzato.

Volete un esempio di come dovrebbe essere allestita una casa per attrarre più richieste?
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Per mettere in affitto la tua casa in zona universitaria e trarne la migliore rendita possibile, contattaci all’indirizzo info@homingimmobiliare.it