Cedolare seccal al 21% per gli affitti commerciali
Gen
18

Cedolare secca sui negozi. Quello che devi sapere

Come abbiamo anticipato nel’ultimo articolo del blog, la grande novità in materia fiscale per il  2019 è la cedolare secca sulle locazioni dei negozi.

L’articolo 1 comma 59 della Legge di Bilancio n. 145 del 30 dicembre 2018 entrata in vigore dal 1° gennaio 2019, prevede:
Il canone di locazione relativo ai contratti stipulati nell’anno 2019, aventi ad oggetto unità immobiliari classificate nella categoria catastale C/1, di superficie fino a 600 metri quadrati, escluse le pertinenze, e le relative pertinenze locate congiuntamente, può, in alternativa rispetto al regime ordinario vigente per la tassazione del reddito fondiario ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, essere assoggettato al regime della cedolare secca […] con l’aliquota del 21 per cento.”
Viene inoltre riportato dalla norma che “tale regime non è applicabile ai contratti stipulati nell’anno 2019, qualora alla data del 15 ottobre 2018 risulti in corso un contratto non scaduto, tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza naturale.”

Ricapitolando.

Il regime fiscale della cedolare secca sarà applicabile qualora ricorrano i seguenti requisiti:
– contratti devono essere stipulati nel 2019
– l’immobile deve essere accatastato C/1 (negozi e botteghe)
– i negozi non devono essere superiori a 600 metri quadrati al netto delle pertinenze
– le parti non devono aver stipulato un contratto di locazione per lo stesso immobile prima del 15 ottobre 2018
– aliquota unica al 21%.

Cosa significa tutto questo?

La possibilità per i proprietari di negozi di optare per il regime della cedolare secca anche per i locali commerciali significa che:
– non sono dovute le spese per le imposte di bollo e di registro (anche per le chiusure dei contratti)
– non è possibile applicare l’adeguamento ISTAT (e di conseguenza anche la possibilità di applicare canoni diversi per i diversi anni).

Quale convenienza?

Si può risparmiare anche fino ai 2000,00 euro

Come già abbiamo calcolato mentre questa aliquota ancora non era diventata legge, il risparmio si può avvicinare anche ai 2000,00€.

Ipotizzando un locale con un canone annuo di 9600,00€ (800,00€/mese) applicando la tassazione ordinaria, si arriverebbe a pagare l’aliquota del 38% o del 41% (a seconda del proprio reddito di partenza), pagando quindi di tasse una cifra che va dai 3648,00€ ai 3936,00€.
Con la cedolare secca con aliquota al 21%, invece, gli importi da pagare sarebbero pari a 2016,00€ con un risparmio di quasi 2000,00€, in quanto i redditi da locazione non andrebbero a sommarsi a quelli da lavoro.

Contattaci e insieme a te capiremo se e quanto ti conviene affittare il tuo locale.

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