Category: Mondo Immobiliare (91)

La legislazione italiana è complessa e questo determina numerose, e spesso diverse tra loro, interpretazioni delle norme in vigore.

Anche il Dlgs 23/2011 che ha istituito la cedolare secca, non si sottrae a questa consuetudine. Dopo quasi cinque  anni dalla sua emanazione, diverse Commissioni Tributarie, stanno dando battaglia all’Agenzia dell’Entrate a colpi di sentenze, proprio sull’interpretazione di un suo aspetto specifico.

Parliamo della possibilità per il proprietario di un immobile di optare per la cedolare secca anche nel caso in cui il conduttore sia una società.

Ecco cosa è accaduto accaduto.

L’Agenzia dell’Entrate, con la circolare 26/E/2011 ha fin da subito specificato la non applicabilità della normativa sulla cedolare secca nel caso in cui l’inquilino fosse non una persona fisica, ma una società. Parliamo quindi di un contratto ad uso foresteria.

Alcuni locatori di appartamenti affittati a società, hanno applicato ugualmente la cedolare secca, usufruendo in questo modo delle aliquote agevolate. Non hanno quindi pagato imposta di bollo e registro considerate assorbite dall’opzione della cedolare.

Questi locatori, dopo essersi visti recapitare un avviso di liquidazione con l’ingiunzione al pagamento dell’imposta di registro considerata non pagata, hanno impugnato l’atto impositivo dell’ufficio dell’Agenzia dell’Entrate competente, presentando ricorso.

La Commissione Tributaria Provinciale di Milano, interessata del caso nelle sentenze 3529/25/15 e 754 del 27.2.17, ha dato ragione al ricorrente, fornendo nuovamente un’interpretazione estensiva della norma.

I giudici milanesi hanno sostenuto che l’interpretazione dell’Agenzia dell’Entrate, debba essere considerata non vincolante. Nel Dlgs 23/2011 art. 3, infatti, si parla di obbligatorietà della “persona fisica” solo riguardo al locatore. In questo senso, oltretutto, si era già espressa anteriormente anche la Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia.

La giurisprudenza sta quindi lentamente dando un senso ad una norma che, interpretata in senso restrittivo, dava luogo ad inspiegabili “ingiustizie”.

Ultimi aggiornamenti

A queste decisioni, va aggiunta, la n.222/2018 la Commissione Tributaria di Pavia ha stabilito che l’utilizzo del regime della cedolare secca è sempre consentito quando il locatore conceda in locazione un immobile, a uso abitativo, anche a una società.

Anche la Commissione Tributaria Provinciale di Bari, con la sentenza n. 825/1/2019  nuovamente dà ragione ad un locatore che aveva locato il proprio immobile ad una S.r.L.e applicato la cedolare secca per le stesse motivazioni.

Non sai se puoi applicare la cedolare secca? Contattaci all’indirizzio info@homingimmobiliare.it

Parlando con i proprietari di appartamenti sembra che l’apertura di un b&b (Bed and breakfast) sia la soluzione alla “crisi del mercato immobiliare”.
A Caserta da quando il nuovo Direttore della Reggia, Mauro Felicori, ha portato nuova linfa vitale al monumento vanvitelliano, tutti vogliono trasformare la propria seconda casa in una struttura ricettiva.

Ma conoscono il tipo di impegno necessario e che tipo di immobile serve per poter realmente “uscire dalla crisi” occupandosi della cosiddetta microricettività?

Ne abbiamo voluto parlare con Gloria Femiano, casertana che vive e lavora a Verona dove ha deciso di aprire un b&b.

Innanzitutto, come si chiama il tuo Bed and Breakfast e dove si trova?

Il mio b&b si chiama “From Italy with Love” e si trova a Verona, in Piazza Capretto, 3.

Quando hai deciso di aprire un B&B?

Non c’è un momento preciso. Ho iniziato a pensare ad un’attività mia e quindi a cosa mi piace. Mi piace essere a contatto con le persone, prendermene cura. Ho sempre pensato, inoltre, che il vero oro dell’Italia sia il suo patrimonio culturale e la capacità di attrarre turismo. Ho pensato quindi di iniziare un’attività ricettiva. Vivo a Verona ormai da alcuni anni e ho avuto modo di studiare un poco i flussi turistici di questa città, ho preparato un business plan e ho iniziato a cercare una location adatta.  Ho trovato l’offerta che faceva per me ed in due mesi avevo il mio b&b.

Qual è il primo passo che hai compiuto appena hai deciso di iniziare la tua attività?

Come primo passo ho dovuto trovare l’appartamento giusto, per dimensioni e posizione.

Un appartamento che consentisse, a pieno regime, di avere un margine di guadagno.

Per questo motivo, l’ho cercato in centro storico, per poter avere il valore aggiunto della vicinanza di tutti i monumenti principali di Verona. E l’ho trovato in Piazza Capretto che è in una posizione strategica per tutti i turisti.

Nella ricerca, della location, ho prestato attenzione anche allo stabile in cui si trovava l’appartamento, perché per i clienti è importante soprattutto la prima impressione. Ho dovuto inoltre prestare attenzione alle autorizzazioni condominiali, in quanto, non sempre le strutture ricettive sono permesse.

Quasi quasi apro un b&b

La casertana Gloria Femiano nel suo b&b “From Italy with Love” a Verona

 

Quanto è grande la tua struttura?

Il mio appartamento ha 3 camere matrimoniali, 2 bagni, un ampio soggiorno dove servo le colazioni ed una cucina alla quale i clienti non accedono, per un totale di 150 metri quadrati.

Paghi un affitto?

Si.

Ci sono adempimenti burocratici che hai dovuto espletare prima di aprire? E dopo aver aperto?

Tantissimi. La Regione Veneto ed il comune di Verona, sono gli unici che per l’apertura di un b&b richiedono una classificazione della struttura con annesso sopralluogo e verifica degli standard richiesti.
Ho dovuto aprire la partita iva di conseguenza sono sempre soggetta a controlli che prima non erano previsti per i b&b, in quanto attività non imprenditoriali. Tutto questo è sicuramente impegnativo, ma consente di mantenere un livello qualitativo elevato, di escludere dal mercato i soggetti non in regola e di garantire l’utente finale.
Se si ha intenzione di iniziare questo tipo di attività, è bene informarsi sulla normativa esistente nella propria Regione.

Quali servizi offri?

La colazione, il deposito bagagli, e la possibilità di fare il check in 24 ore su 24.

Nella pratica, quali sono le attività che devi svolgere tutti i giorni per ospitare i clienti?

Quando arrivano i clienti le camere devono essere pulitissime ed avere i confort di base.
Quando il b&b è aperto una persona deve essere sempre reperibile perché il cliente può chiamare per qualsiasi motivo o difficoltà.
Quando i clienti soggiornano, va preparata la colazione tutti giorni.
La puntualità e la gentilezza sono di base.
Quando i clienti lasciano la struttura, va effettuato il cambio della biancheria e pulita l’intera struttura per l’arrivo di nuovi ospiti.

Quante ore di lavoro ti impegna quotidianamente il b&b?

Questo dipende. A netto del tempo impiegato per la pubblicizzazione e per la gestione amministrativa della struttura, in alta stagione  parliamo di circa 5 o 6 ore. In bassa stagione può bastare anche un’ora. Dover essere sempre reperibile telefonicamente e via mail, sia per dare informazioni che per le prenotazioni, è un impegno costante.

Bisogna tenere conto che l’impegno di un b&b non riguarda solo i clienti.

C’è la manutenzione ordinaria da fare costantemente, a volte capita anche di dover fare anche manutenzione straordinaria. Bisogna controllare che la biancheria sia sempre nuova e non rovinata dai continui lavaggi, verificare che il mobilio sia sempre in buone condizioni, fare la spesa ed avere tutto sempre disponibile nella struttura.

Dei tuoi clienti, sai dire quanti sono i turisti?

Il 90% sono turisti, il restante 10% sono persone che devono alloggiare a Verona per motivi prettamente di lavoro.

Quanti sono stranieri?

Direi approssimativamente che la metà dei miei clienti è straniera, la restante parte è italiana. D’estate ci sono più stranieri, d’inverno più italiani.

Quante lingue è fondamentale conoscere per questo lavoro?

Ovviamente l’italiano e almeno l’inglese fluente. Non tutti i clienti parlano bene l’inglese, quindi è necessario essere molto flessibili e pronti a comunicare in ogni modo.

Quali sono gli aspetti che i tuoi clienti preferiscono della tua struttura?

La posizione, la pulizia e il rapporto personale con me che sono sempre presente e disponibile ad aiutarli.

Attraverso quali canali ti pubblicizzi?

Prevalentemente attraverso i siti di prenotazioni on line: booking, expedia, airbnb.
Adesso posso dire che già è iniziato un buon passaparola e che le prenotazioni di chi mi contatta e mi trova direttamente dai motori di ricerca o su Facebook stanno sensibilmente aumentando.

Questi siti di prenotazioni, hanno un costo per te?

Certo, una percentuale del prezzo pagato dal cliente va direttamente a loro. Parliamo di una commissione che va dal 3% al 18% dei miei incassi.

From Italy with Love B&B Verona

Quanto è importante la vicinanza a siti monumentali e/o a siti di interesse industriale e produttivo?

È fondamentale. È importate ci sia l’attrazione turistica, ma da sola non basta.

È necessario ci sia un apparato cittadino che supporti il turista, altrimenti il monumento, da solo, non riempie le camere.
È fondamentale la programmazione degli eventi cittadini che consentono a chi gestisce una struttura come la mia di pianificare il lavoro su base annuale. A Verona, eventi come la stagione lirica all’Arena, il Vinitaly, il Marmomac, la Fiera Cavalli, porteranno visitatori che soggiorneranno in città e ciò mi consente di prepararmi sia dal punto di vista delle offerte commerciali, che dal punto di vista meramente organizzativo.
Avere un comparto industriale florido è un ulteriore plus per una città e per strutture come la mia.

Ultima domanda: cosa consigli a chi volesse iniziare un’attività come la tua?

Di prepararsi bene, di non improvvisarsi. Di studiare e di considerarla per come è: una attività imprenditoriale vera e propria.

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Ultimi chiarimenti da parte dell’Agenzia dell’Entrate: la cedolare secca al 10% è applicabile anche al contratto transitorio.

In occasione dell’annuale convegno de “L’Esperto risponde- Il Sole 24 Ore”, l’Agenzia dell’Entrate ha chiarito che la cedolare secca sugli affitti con aliquota ridotta (al 10% fino alla fine del 2017) è applicabile anche al contratto transitorio disciplinato dalla legge n.432/1998.

L’Agenzia dell’Entrate finalmente ha fugato ogni dubbio su questo ulteriore aspetto della normativa della cedolare secca.

Si chiarisce che il discrimine fra la possibilità di applicare l’aliquota ridotta o meno, è rappresentato dalla natura del canone (libero o concordato).

In pratica, quando l’immobile oggetto del contratto di locazione transitorio, è situato in uno dei Comuni definiti ad alta densità abitativa elencati dal CIPE del 2004, se si vorrà usufruire di questa agevolazione fiscale, occorrerà scegliere di applicare il canone concordato, cioè quello definito sulla base dei parametri previsti dagli Accordi territoriali.

Una buona notizia, sopratutto se collegata ai dati degli affitti relativi al 2016 e raccolti dalla nostra agenzia, che vedono il contratto transitorio, la cedolare secca e il canone concordato, fra le scelte preferite dai proprietari di immobili a Caserta. Adesso non resta che sperare che l’aliquota ridotta al 10% venga prorogata anche dopo la fine del 2017.

Vuoi sapere se questa informazione ti può aiutare nel tuo caso specifico? Contattaci: info@homingimmobiliare.it

La riunione di condominio è l’incubo di tutti i condomini, lo abbiamo già appurato.

E spesso questo capita perché ognuno di noi arriva carico di aspettative  e di pregiudizi nei confronti degli altri partecipanti.
Certo, perché se intimamente siamo convinti che le nostre istanze siano le uniche corrette e degne di attenzione, siamo altrettanto convinti di avere a che fare sempre con persone irragionevoli, indifferenti e attaccabrighe.

Diciamo che, anche solo per questioni statistiche, non è possibile che tutto il male della vita moderna si concentri durante una riunione di condominio, per cui, abbiamo chiesto a Teresa de Quartery, amministratrice di condominio iscritta alla ALAC (Associazione Liberi Amministratori di Condominio), associazione professionale presente nell’elenco del Ministero delle Attività Produttive, qualche consiglio da seguire per cercare di superare i conflitti che nascono in questi contesti.

Manuale di sopravvivenza alla riunione di condominio – parte seconda

Secondo la Sua esperienza, qual è il comportamento migliore da tenere durante l’assemblea (dando l’educazione per scontata?)

In assemblea è importante ascoltare tutti i presenti, chiedere la parola per replicare e far verbalizzare i propri punti di vista, anche se diversi dalla maggioranza.

I problemi di convivenza nel condominio si risolvono durante le riunioni?

Nella maggior parte dei casi si risolvono.
Presentarsi in assemblea e discutere dei problemi è sintomo dell’intenzione di volerli risolvere. Lo scambio di opinioni aiuta talvolta a trovare soluzioni inaspettate ma ugualmente valide per tutte le parti.

Quale consiglio darebbe ad un condomino che ha un’esigenza non ascoltata dal resto dei residenti?

Consiglierei di chiedere all’amministratore di inserire la sua problematica all’ordine del giorno della prossima assemblea. È importante sensibilizzare personalmente gli altri condomini sulle proprie problematiche, se si vuole raggiungere un risultato.

Quale consiglio darebbe, invece, ad un amministratore che si trova a gestire un’assemblea condominiale per così dire “vivace”?

Consiglierei all’amministratore di parlare a voce bassa. I condomini per sentirlo tenderanno a non alzare la voce. L’amministratore dovrebbe inoltre chiedere ai condomini di prendere parola a turno per ascoltare tutti i punti di vista e lasciare che ognuno termini di parlare.

Quale consiglio darebbe invece ai condomini, per la scelta dell’amministratore di condominio?

Credo che scegliere un amministratore iscritto ad una associazione professionale possa garantire serietà e competenza.

I condomini, infatti , possono informarsi presso l’associazione chiedendo referenze. In associazione sapranno anche riferire sull’aggiornamento professionale che segue l’amministratore, obbligatorio dall’entrata in vigore dell’ultima riforma in materia condominiale. Anche il passaparola, tra condomini, funziona. Se un amministratore viene riconfermato ogni anno nello stesso condominio ed i condomini riferiscono che si tratta di una persona seria e puntuale negli adempimenti, di sicuro, l’amministratore indicato, sarà una persona affidabile.

A questi consigli, aggiungerei anche:

  • durante la riunione, rimanere focalizzati su quello che è l’ordine del giorno;
  • sfruttare sempre i punti di forza di ogni condomino: il pignolo, ad esempio, in genere sarà anche una persona precisa e informata sulle normative e sui regolamenti;
  • infine, non partite mai prevenuti sugli esiti della riunione, perché le persone possono davvero sorprenderci.