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Sconti fiscali per l'inquilino

Chi vive in affitto può godere di sconti fiscali, purché rispetti dei requisiti di reddito previsti dalla legge.

Molte persone che vivono in affitto non sono a conoscenza del fatto che la normativa fiscale italiana prevede in caso di redditi non elevati, una serie di detrazioni fiscali.

Ovviamente il primo requisito è essere in presenza di contratti di locazione regolarmente registrati.

Ecco una tabella riassuntiva, con l’indicazione delle detrazioni previste dalla legge e i requisiti economici da dover rispettare per poterle ottenere.

Tipologia di contratto o conduttore Detrazione con reddito fino a 15.493,71 € Detrazione con reddito fra 15.493,71 € e 30.987.41 €
Affitto per abitazione principale 300,00 € 150,00 €
Affitto per abitazione principale con contratto a canone concordato 495,80 € 247,90 €
Lavoratori fuori sede per i primi tre anni di locazione 991,60 € 495,80 €
Assegnatari di alloggi sociali* (solo per il triennio 2014 – 2016) 900,00 € 450,00 €
Giovani conduttori di età compresa fra i 20 e i 30 anni 991,60 € 0 €

*Alloggio sociale è quella unità immobiliare, realizzata o recuperata, da enti pubblici o privati, servendosi di contributi o agevolazioni pubbliche e adibita ad uso residenziale in locazione permanente.
Essa deve svolgere la funzione di ridurre il disagio abitativo dei soggetti non in grado di affittare un immobile a condizioni di libero mercato.

Ricordiamo che stiamo parlando di veri e propri “sconti” in misura fissa che vanno applicati all’imposta: la sottrazione di tale somma, determina l’importo netto da pagare.

Tutte queste ipotesi,  non sono cumulabili una con l’altra e vanno suddivise per i giorni effettivi di locazione.

Esiste, inoltre, una detrazione cui hanno diritto le famiglie degli studenti fuori sede e che quindi prendono in affitto un alloggio fuori città:

Calcolo della detrazione Detrazione massima
19% dell’IRPEF 500,27 €

Per poter usufruire di questa detrazione occorre che lo studente sia:
– iscritto ad un “corso di laurea”;
– che la distanza tra l’università e la residenza anagrafica non sia inferiore a 100 Km oppure
– che la sede universitaria sia situata in una provincia diversa da quella di residenza.

Non valgono, per avere questa detrazione, master, dottorati o corsi di specializzazione.

Come diciamo sempre, noi siamo agenti immobiliari e non commercialisti, per cui, il nostro consiglio è di recarvi dal vostro professionista di fiducia e fatevi spiegare se e in che misura avete diritto a sconti fiscali.

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Cerchi casa, navighi in internet e ti imbatti in una casa fantastica ad un prezzo eccezionale. Tanto eccezionale che ti sembra impossibile che questo colpo di fortuna sia capitato proprio a te.

E infatti quella casa è talmente eccezionale che semplicemente non esiste. Per meglio dire, non esiste nella tua città e al prezzo indicato.

C’era giunta voce di una truffa immobiliare di questo genere attraverso dei nostri clienti, poi c’è stata “Striscia La Notizia” che ha affrontato l’argomento con dei servizi e quindi il fenomeno è un po’ scemato.
Oggi tuttavia, mentre eravamo alla ricerca di un immobile per una nostra cliente, svolgendo la nostra attività di property finder, ci siamo imbattuti in questo annuncio:

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Foto tratta dal sito di annunci immobiliari

Quello che stonava, immediatamente erano le foto (troppo perfette per essere un privato) e il prezzo (troppo basso per essere un appartamento arredato con tale cura). Altro elemento era l’assenza di un numero di telefono, ma la richiesta di essere contattati solo via mail.

A quel punto, dato che ci era già capitato, abbiamo svolto una ricerca attraverso le immagini. Come per magia, l’appartamento è risultato essere un appartamento in vendita gestito da un’agenzia di Torino.

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Foto tratta dal sito di un’agenzia immobiliare di Torino

Ma cosa accade quando qualcuno è poi interessato all’appartamento?

Come raccontatoci da alcuni nostri clienti e dal servizio di “Striscia La Notizia”, quando il truffatore viene contattato, sostiene di essere fuori città (in genere all’estero), per far vedere la casa può inviare la chiave, ma per farlo chiede l’invio di una somma di denaro a titolo di caparra, generalmente attraverso alcuni dei sistemi meno tracciabili e sicuri per chi vuole fare transazioni on line. Ovviamente la chiave non arriva mai, mentre i soldi sono già a destinazione.

Questa è una truffa immobiliare.

Cosa devi fare se incappi in una situazione del genere?

Partiamo dal principio.
1. Esercita l’arte del dubbio. Se un appartamento è tanto ricercato e bene arredato e il canone richiesto è al di sotto del canone di mercato richiesto in quel periodo in quella zona, dubita. Se le foto sono foto scattate in modo chiaramente professionale e l’inserzionista è un privato, dubita. Se ti viene chiesto di usare metodi di trasferimento di denaro non sicuri, dubita.

2. Verifica. Come già detto, non serve essere Sherlock Holmes, a noi è bastata una semplice ricerca attraverso le immagini.

3. Cerca rapporti umani. Se decidi di prendere contatti, cerca di incontrare una persona fisica, che ti mostri l’appartamento. Se il proprietario è fuori, aspetta che ritorni. Se c’è un referente in loco, chiedi il suo contatto e chiamalo.

4. Vedere cammello, dare moneta”. Se non puoi andare fisicamente a vedere l’immobile, non pagare nulla.

Dobbiamo dire che purtroppo, pur essendo ormai conosciuto, questo tipo di truffa immobiliare periodicamente torna in auge, e  ci sono persone che in assoluta buona fede ci cascano. Può capitare anche alle persone più furbe ed attente, perché i truffatori, sanno bene come muoversi.
Per aiutarti, secondo la nostra esperienza, possiamo dirti che:
– nessun proprietario affitta la propria casa senza vedere l’inquilino almeno una volta;
– nessun proprietario tendenzialmente affitta la propria casa senza aver potuto verificare la solvibilità dell’inquilino.

Saremo di parte, ma l’ultimo consiglio è quello di rivolgervi ad un professionista del settore. Contattaci all’indirizzo info@homingimmobiliare e ti aiuteremo a trovare la casa adatta a te.

Gli accordi territoriali del Comune di Caserta sono stati rinnovati.

Di cosa parliamo?

Parliamo della base per poter applicare a Caserta la tipologia contrattuale cosiddetta “a canone concordato”.

Si tratta di contratti piuttosto vantaggiosi, in quanto il proprietario, scegliendoli, ha diritto a vedere applicata un’aliquota fiscale estremamente conveniente sui redditi da locazione.

In pratica, per poter avere uno sconto fiscale il legislatore chiede ai proprietari di immobili di applicare un canone che deve essere definito seguendo i criteri previsti dagli accordi.

Questi accordi dovrebbero essere redatti in modo tale da far risultare un canone di locazione più basso di quello di mercato.

Più basso perché compensato dalle agevolazioni fiscali riconosciute dalla legge. Semplificando al massimo, potremmo dire che i contratti a canone concordato sono l’evoluzione della legge sull’equo canone.

A Caserta attendavamo i nuovi accordi dal 1999. Quasi 17 anni di oblio, nonostante la normativa imponesse il rinnovo di tali accordi ogni due anni.

Abbiamo resistito fino ad oggi con il vecchio accordo, con i canoni in Lire, che doveva essere adeguato all’indice Istat, e che si riferiva ad una città ben diversa da come è adesso.

Il risultato era la scarsa convenienza ad applicare il canone concordato in appartamenti di piccole metrature ed in zone non centrali.

Ne avevamo già parlato in un nostro precedente articolo.

Il nuovo accordo, che vede gli stessi firmatari del 1999, ha aggiornato le zone e i canoni di locazione, avendo come punto di riferimento i dati dell’Osservatorio Immobiliare dell’Agenzia dell’Entrate.
Come gli accordi del 1999, anche i nuovi accordi indicano:

la divisione del territorio comunale in sei aree considerate omogenee;

i valori di riferimento in euro per metro quadrato;

come deve essere determinato il valore effettivo;

come calcolare la superficie utile.

Sono indicate, infine, delle fasce in cui gli immobili vanno fatti rientrare a seconda delle caratteristiche presenti (ad esempio, la presenza dell’ascensore, di aree verdi, di balconi, di più servizi, di garage) e i valori di oscillazione all’interno di ogni fascia.

La novità più rilevante (l’unica oserei dire) è l’aggiornamento dei valori economici. Finalmente non sarà più necessario convertire dalla lira all’euro e aggiornare secondo  l’indice Istat degli ultimi 17 anni.

Una criticità è tuttavia rimasta. Con il nuovo accordo tutti i valori sono stati rivisti al rialzo, con l’effetto di far risultare i canoni al di sopra di quelli richiesti dal mercato.  L’aspetto positivo è che adesso è diventata più ampia la base di immobili per i quali è possibile applicare il canone concordato.

Se volete calcolare la convenienza degli accordi territoriali ai vostri contratti di locazione, iscrivetevi alla nostra newsletter e applicheremo per voi un’offerta speciale sulla nostra tariffa abituale. 

 

Decluttering significa letteralmente “liberarsi dalla confusione”. In poche parole significa riordinare.

Ne parliamo in un blog immobiliare, perché è il primo passo da compiere quando si vuole vendere o affittare casa.

Uno dei  maggiori problemi che riscontriamo quando visioniamo per la prima volta immobili, infatti, riguarda proprio il disordine e la sensazione di apnea che provocano le case stracolme di oggetti.

Perché questo accade?

Tre i motivi principali.
1. Le case che non servono più diventano un ripostiglio naturale di tutto quello da cui non riusciamo a separarci.
2. Spesso si tratta di mobili che facevano parte di un arredo di una diversa casa e che si è voluto riutilizzare per non acquistarne di nuovo.
3. Si pensa che quel mobile in più, la sedia in più, la poltrona in più “potrebbe sempre servire” all’inquilino/acquirente.

Se vuoi impressionare positivamente chi è alla ricerca di una casa, devi tenere conto del colpo d’occhio che fornisce una casa al primo sguardo. Spazio, luce, ordine sono caratteristiche fondamentali sulle quali lavorare.

Quando è evidente che gli ambienti sono ingolfati di oggetti, occorre procedere al decluttering.
6 consigli per un decluttering efficace

1. Elimina tutte le suppellettili.
In genere le suppellettili tendono a personalizzare molto gli arredi e questo non è un bene quando si vuole vendere/affittare casa. È il momento giusto per applicare le regole trovate sui manuali e decidere, cosa tenere in quella casa, cosa portare via (se si è molto affezionati ad un oggetto, allora sarà bene portarlo a casa propria), cosa regalare, cosa, eventualmente riciclare.

2. Elimina foto o ritratti.
Le foto personali distraggono l’interessato dall’osservare e analizzare la casa. Le persone si focalizzeranno sulle storie dietro le immagini e dimenticheranno di concentrarsi sull’immobile.

3. Elimina gli oggetti personali usati.
Spazzole per capelli, asciugamani, spazzolini (sì, a volte troviamo anche gli spazzolini), piccoli elettrodomestici sul piano della cucina: va eliminato tutto.
Non si deve dare l’impressione che si tratti di una casa “usata”.

4. Porta via i mobili in eccesso.
Quando vendi o affitti un immobile, stai vendendo (o affittando) lo spazio, non quello che è presente in quello spazio. Anche nel caso di immobili arredati o parzialmente arredati. Bisogna dare all’acquirente la possibilità di immaginare quello spazio con i propri oggetti.
Fra i mobili presenti, preferisci quelli in buone condizioni, quelli che creino un arredamento omogeneo, quelli adatti allo spazio occupato (in termini di dimensioni).

5. Libera le librerie almeno dei due terzi degli oggetti presenti.
Il trucco è proprio questo: svuotare senza far sembrare vuoto.

6. Non dimenticare il garage.
Anche il garage viene visitato e quindi è necessario liberarlo di tutto quello che generalmente viene riposto.

E se non puoi affrontare il costo del trasporto o del trasloco degli oggetti eliminati, ci sono soluzioni economiche anche per questo.

I mobili usati possono:
a) essere dati in conto vendita ai tanti mercati dell’usato che ormai sono nati in tutte le città;
b) essere venduti attraverso siti specializzati;
c) essere regalati (e in questa opzione è previsto anche che le persone a cui si effettua la donazione, si occupino del trasporto).

La prima domanda da porsi, all’inizio del processo è: se io non voglio questo oggetto nella mia nuova casa, lo vorranno i compratori nella loro?

Un altro fattore importante che blocca le persone nell’effettuare il decluttering,  è la fatica emotiva.
Secondo il feng shui, infatti, l’accumulo degli oggetti in modo disordinato nei nostri spazi e nelle nostre vite, impedisce il fluire delle energie positive. Accumulare oggetti ci impedisce di affrontare i cambiamenti. Riordinando lo spazio intorno a noi, potremo cogliere benefici anche a livello emotivo.

Gli oggetti presenti nella tua casa hanno una storia dalla quale non riesci a staccarti completamente?
Non preoccuparti, è una situazione ricorrente, ma come tale va affrontata. Per questo motivo è bene affidare la fase del decuttering all’home stager.
Per evitare di arrivare a questa fase di “svuotamento”, la regola principe da seguire è  “one in, two out” che vuol dire: se porti un oggetto in casa, ne devi far uscire due.
Io aggiungerei anche “Non portare MAI oggetti inutili in casa”.

Preparare la propria casa al mercato può non essere facile, ma è fondamentale.

I benefici si colgono subito fin dalle prime visite, perché quando l’immobile è ordinato e ben allestito, i clienti percepiscono come giusto il prezzo di mercato.

Vuoi sapere se la tua casa necessita di un intervento di decluttering? Manda una mail a info@homingimmobiliare.it e fissa subito un appuntamento