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Bonus, detrazioni e cedolare secca: ecco le conferme e le novità della Legge di stabilità 2019.

Dopo la maratona in Parlamento, è stata approvata e controfirmata dal Presidente della Repubblica la Legge di Stabilità per il 2019.
Come ogni anno ci sono provvedimenti che riguardano la “casa”: aliquote per la tassazione degli affitti, bonus per ristrutturazioni, agevolazioni per IMU e TASI.
Vediamoli nei dettagli.

Cedolare secca sugli affitti commerciali.

Si tratta di un’aliquota unica fissa al 21% che incorpora le imposte di registro e bollo, per i contratti di locazione ad uso diverso dall’abitativo che rispondano a questi requisiti:
– essere stipulati nel 2019
– immobile non superiore ai 600 metri quadrati al netto delle pertinenze
– immobile appartenente alle categorie catastali C/1 (negozi e botteghe).

Questa è la grande novità per il 2019. Il risparmio per i proprietari di locali commerciali potrebbe arrivare anche fino a 2000,00 €.

Un requisito imprescindibile è che le parti del contratto non abbiano stipulato, prima del 15 ottobre 2018, un contratto di locazione per lo stesso immobile. In pratica, la cedolare secca può essere scelta solo ed esclusivamente per i nuovi contratti.

In caso di opzione della cedolare secca, non sarà possibile per i locatori, applicare gli adeguamenti ISTAT, quindi il canone rimarrà fisso per l’intera durata del contratto.

Ecobonus

Confermato anche per il 2019. Con l’Ecobonus sarà possibile detrarre dall’Irpef fino al 65% per una spesa massima di 100 mila euro, dei costi sostenuti per interventi di efficientamento energetico in casa. Rientrano in questa categoria, ad esempio, le opere riguardanti l’installazione di pannelli solari, di caldaie a condensazione di classe A.
La detrazione sarà spalmata in 10 anni.

Bonus per le ristrutturazioni

Questo incentivo vale anche per il 2019, consentendo così la detrazione del 50% delle spese sostenute per le ristrutturazioni, fino ad un massimo di 96 mila euro.
Fra le spese detraibili: quelle relative all’abbattimento di barriere architettoniche o al ripristino di immobili danneggiati. Sarà possibile cumularlo all’ecobonus se, insieme alla ristrutturazione si effettuano anche interventi di efficientamento energetico. Sono detraibili anche le spese di progettazione, le prestazioni professionali e l’acquisto dei materiali.
La detrazione è spalmata in 10 anni e può essere richiesta non solo dai proprietari, ma da tutti coloro che abitino l’immobile a qualunque titolo.

Bonus mobili

Se nel 2019 verranno acquistati elettrodomestici ad elevato risparmio energetico si potrà chiedere la detrazione del 50% delle spese fino ad un massimo di 10 mila euro.
Stesse condizioni in caso di acquisto di mobilio nuovo, per immobili in corso di ristrutturazione.
La detrazione, anche in questo caso, è spalmata in 10 anni.

Bonus ristrutturazioni, ecobonus, bonus mobili, bonus verde, tutte le detrazioni confermate per il 2019

Bonus verde

Detrazione del 36%, fino ad una spesa massima di 5 mila euro, per il rifacimento delle aree verdi della propria casa o del condominio.
Anche in questo caso, la detrazione verrà spalmata in 10 anni e ne potrà usufruire non solo il proprietario, ma anche tutti coloro che abitino l’immobile a qualunque titolo.

Per potere usufruire di tutte queste detrazioni, sarà necessario presentare il “bonifico parlante”, con la dicitura prevista per le detrazioni.

Agevolazioni IMU e TASI per le case concesse in comodato

Viene confermata anche al 2019 una riduzione del 50% sulla basa imponibile dell’IMU, per gli immobili concessi in comodato d’uso gratuito ai parenti in linea retta di primo grado, ed estesa anche alla TASI (che ha la stessa base imponibile dell’IMU).
La Legge di Bilancio 2019, tuttavia, estende questo beneficio, in caso di morte del comodatario, anche al suo coniuge qualora siano presenti figli minori.

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Pantone ha scelto Living Coral come colore dell'anno

È Living Coral il colore dell’anno 2019 secondo Pantone.

Dopo le prime anticipazioni di settembre, con la presentazione delle tre palette dalle quali sarebbe stato poi scelto il colore dell’anno, ecco finalmente il  colore che influenzerà  le nostre scelte in tema di arredamento e moda nel 2019.

Living Coral, codice 16–1546. Un colore corallo, arancio dorato, delicato, vivo e rassicurante.
Gli aggettivi che il Pantone Color Institute ha utilizzato per descrivere questa tonalità sono: caldo, vibrante, ambientalista e dal sapore retrò.

Pantone ci Invita a prendere la vita con leggerezza, con un colore che è ovunque intorno a noi.

Un colore che si manifesta nella natura che ci circonda e, proprio per questo, è stato scelto nell’anno in cui nuovi allarmi sono stati lanciati contro i cambiamenti climatici e le minacce ambientali.
È il colore della barriera corallina, ricca di vita e così necessaria per l’esistenza degli oceani, ma anche così fragile e in pericolo.
Un colore quindi che celebra la vita e ci ricorda che questa va protetta.

Il naturale colore della barriera corallina

All’interno del Pantone Color Institute, sono circa 20 le persone che in più di nove mesi di ricerche elaborano il colore dell’anno, cercando modelli e colori ricorrenti nelle situazioni di vita reale. Il colore deve rappresentare l’espressione di uno stato d’animo  ed un atteggiamento che siano globali e quindi riconoscibili ovunque.

Come usare il Living Coral in casa

Nell’era in cui i nostri occhi si sono abituati a colori molto forti e  ad altrettanto forti contrasti, Living Coral, ci riporta indietro nel tempo. È un colore retrò, che quasi certamente verrà più spesso definito semplicemente “corallo”.

E allora, pronti a cercare gli abbinamenti con altri complementi di arredo già presenti in casa e negli armadi.
E, perché no, a rispolverare i cammei delle nonne per sfoggiarli magari già a capodanno!

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La cedolare secca anche per i contratti dei locali commerciali

Era stata già annunciata dal sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci ed è stata inserita nel Documento di Economia e Finanza presentato nei giorni scorsi.

Parliamo della flat tax sui locali commerciali.
Noi, però, abbiamo imparato a conoscerla come “cedolare secca“.

Una misura a lungo richiesta dalle associazioni di categoria, ma soprattutto dai cittadini proprietari di negozi, soprattutto dopo lo straordinario successo che la tassa piatta aveva ottenuto sui contratti abitativi.

Cosa è scritto nel DEF.

Oggi si introduce una flat tax con aliquota al 21% sui contratti per i locali commerciali.
L’aliquota agevolata si applicherà solo ai nuovi contratti di locazione e, al momento, solo per il 2019.

Restiamo ovviamente in attesa del passaggio parlamentare e dell’approvazione della manovra, anche per capire gli ambiti di applicazione della nuova aliquota.
Se, ad esempio, si potrà applicare a tutti i contratti ad uso diverso dall’abitativo, o solo ai locali commerciali;
se il suo funzionamento sarà uguale a quello della cedolare secca per gli immobili residenziali, andando ad inglobare le imposte di registro e di bollo, se sarà bloccato l’adeguamento ISTAT per la durata dell’opzione.

Quanto si può risparmiare con la cedolare secca sui negozi?

Ipotizzando un locale con un canone annuo di 9600,00€ (800,00€/mese) applicando la tassazione ordinaria, si arriverebbe a pagare l’aliquota del 38% o del 41%, pagando quindi di tasse una cifra che va dai 3648,00€ ai 3936,00€.
Con la flat tax con aliquota al 21%, invece, il risparmio sarebbe di quasi 2000,00€.

Vi terremo informati sugli sviluppi, nel frattempo, se questo articolo è stato utile, condividetelo!

Acquistare immobili con i Bitcoin in Italia

“Ho comprato casa pagandola in Bitcoin”.  Una frase impensabile fino anche solo ad un anno fa, eppure è accaduto in Italia e nello specifico a Torino.
Un immobile in centro nel capoluogo piemontese è stato acquistato da un cittadino cinese, pagando il corrispettivo con la prima e più famosa delle criptovalute.

Quali prospettive apre nel mercato immobiliare questa notizia? Proviamo a fare un po’ di chiarezza sugli elementi di questo nuovo, possibile scenario.

Cosa sono i Bitcoin

I Bitcoin sono una moneta virtuale.  È denaro, ma non ha un supporto fisico (quindi non c’è banconota o monetina per scambiarli, anche se per semplicità li raffiguriamo come se questo supporto ci fosse!). Non è emesso o garantito da una Banca Centrale, ma è frutto di un software appositamente programmato. Si tratta di un sistema autogovernato, aperto alla partecipazione di tutti, senza che nessuno possa prenderne il controllo.

È nato nel 2009 (il loro inventore si nasconde dietro lo pseudonimo di “Satoshi Nakamoto”) e tutte le transazioni che avvengono in Bitcoin, sono registrate in una sorta di “registro” pubblico che si chiama “Blockchain”, al quale possono accedere tutti ma che nessuno può modificare senza avere il consenso del 50% dei partecipanti.

Si definisce “criptovaluta” in quanto ogni possessore di questa moneta, ha all’interno del proprio portafoglio (che viene definito proprio “wallet“) una coppia di chiavi crittografate, una pubblica e una privata, che consentono di effettuare le transazioni. In pratica la chiave pubblica è l’indirizzo da cui si inviano o si ricevono i pagamenti, quella privata racchiude la firma digitale per autorizzarli. Se la chiave privata di un wallet viene smarrita, la moneta ad essa associata, non potrà più essere disponibile.

Acquistare immobili in bitcoin: i possibili scenari

In Italia l’Agenzia dell’Entrate con la risoluzione n. 72/E del 2016 ha chiarito il trattamento fiscale applicabile alle operazioni di acquisto e cessione di moneta virtuale, specificando che i “Bitcoin sono una moneta virtuale, utilizzata in alternativa a quella tradizionale avente corso legale“.
Questo significa che è possibile utilizzarla come corrispettivo anche per l’acquisto di un immobile.

Il primo a pubblicizzare la possibilità di acquistare immobili con Bitcoin è stato il Gruppo Immobiliare Barletta che ha deciso di permettere di pagare con la cripto valuta gli appartamenti di un edificio riqualificato nel quartiere San Lorenzo a Roma.

Nonostante Roma fosse in pole position,la prima vendita immobiliare in Bitcoin si è svolta però a Torino.

Possibili scenari futuri

La diffusione e l’utilizzo delle criptovalute può sia essere una grande opportunità che rivelarsi una bolla speculativa.
In ogni caso, per il mercato immobiliare al momento è difficile immaginare un passaggio dalla moneta tradizionale alla criptovaluta.
Al momento influisce su questa possibilità, innanzitutto la grande volatilità dei Bitcoin, il cui valore può prevedere grandi oscillazioni, e le complicazioni in fase di rogito, che spingono per lo più i professionisti del settore a consigliare di convertire la propria moneta virtuale in valuta tradizionale e poi procedere all’acquisto.

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